HOTNESS: Road to Essen, solitaire.
#37 iPuzzillanimi - Puntuale come ogni venerdì il nuovo listone, stavolta dedicato ai giochi fruibili in solo. Eccolo!
Nuovo venerdì e quarto listone di uscite annunciate per la prossima Essen (i precedenti sono tuttora leggibili: uno, due e tre). Se hai amici a cui vuoi bene, invitali a iscriversi alla newsletter.
Il faro de iPuzzillanimi oggi punta diretto sui giochi di Essen che hanno implementato la modalità solitario e subito mette a nudo un primo dato di fatto: in cima re-incontriamo moltissimi titoli già citati, ergo nessun vero stravolgimento rispetto alla pole position delle precedenti hotness. Ergo: oggi quasi tutte le novità prevedono già la modalità gioco in solitario. Registriamo questo trend degli ultimi anni: da una parte una moltitudine di snobisti rifugge dalla modalità solo, contestando che in fondo trovarsi a giocare da tavolo è un’attività per socializzare, quindi se devi farlo da solo meglio optare per un più fruibile videogioco; dall’altra parte la lobby dei solitaristi che si fa ogni giorno più forte e costringe gli editori a stampare su di un numero crescente di scatole un “1” davanti al numero minimo dei giocatori richiesti.
A volte anche a sproposito: vero Beyond the Sun by Ghenos?! Errore di stampa? Coincidenze? Io non credo.
Il mercato chiede, gli editori sanno di doversi adeguare, i designer eseguono. Ma perché il mercato ne chiede sempre di più?
Per capire come funziona, profiliamo il giocatore/compratore medio che chiameremo Carlo Bancomat: ha un’età compresa tra 30 e 45 anni, buona disponibilità economica, poco tempo, memoria nerd di gioventù, e una tendenza al collezionismo. Il Sig. Bancomat trova gioia nell’acquisto particolare, nel gioco di nicchia che gli ricorda i bei tempi andati in cui poteva apparecchiare - che so - Twilight Imperium III oppure Advanced Civilization e giocarci un’intera domenica.
Oggi costui è attratto da un’indiscreta quantità di giochi che sa non potrà mai apparecchiare per mancanza di tempo e/o del gruppo di amici giusto, chi si è sposato, chi tiene famiglia, chi è incollato alla carriera, chi si è dato al padel professionistico. La modalità solo diventa per lui un’ancora emotiva rassicurante, gli permette l’acquisto senza sensi di colpa concedendogli di sognare che - anche nel caso non avesse la possibilità di proporlo al gruppo di gioco - lo potrà sempre provare da solo. Che il suo inconscio sappia che ciò non avverrà mai, in fondo non importa. E, men che meno, importerà agli editori.
Ma torniamo alla nostra lista per onanisti e diciamo pure a noi stessi che verrà il giorno in cui riusciremo a portarci a casa una partita ad On Mars da giocare allo specchio. Poi con le mani occupate e a piè pari saltiamo i giochi già menzionati, ci concediamo appena un paio di insulti (dovuti) a Lacrimosa e si passa subito al color pastello di Flowar, dagli autori di The Red Cathedral.
A parte il setting de “la guerra dei fiori”, una battaglia per celebrare la fine di 200 anni di guerra, nulla si sa di questo gioco. Da una ricerca su Google di questo fantomatico setting non si trova notizia, se non una tale Batalla de las Flores che si tiene a Cordoba per celebrare l’incedere di maggio a… mazzate floreali. Con avida curiosità auspico che nelle prime pagine di regolamento l’editore vorrà spendere qualche riga per contestualizzare l’ambientazione alquanto singolare. Per il momento comunque finisce dritto in priorità infima, dato che le illustrazioni sono da far cariare i denti.
Dalle ghirlande passiamo alla serie Mazescape: uno dei pochi che nel listone di oggi rientra a pieno titolo, essendo un vero solitario. Aveva già fatto la sua apparizione con Mazescape: Labirynthos e Mazescape: Ariadne, ora si propone di proseguire nella saga con Cryo-C (ambientazione spaziale) e Hipnos (enigmi per bambini).
L’idea è semplice ma geniale: un foglio di carta ripiegato da seguire con la punta di una matita: il labirinto si trasforma a seconda di quale lato del foglio piegherai per proseguire. Una sola regola: mai staccare la punta della matita dal foglio. In ogni scatola ci sono più fogli-scenario ed è un rompicapo originale che vale i 10€ di prezzo.
Appena usciti dal labirinto, eccoci faccia a faccia con Resist!, altro solitario puro.
Dai designers degli eccellenti Undaunted: Normandy e War Chest, fa capolino questo intrigante gioco di carte in cui prenderemo le parti dei Maquis spagnoli nello sforzo di contrastare il regime di Franco. Finanziato su Gamefound e come tale vanta un’abbondante disponibilità di video e recensioni. In estrema sintesi, giocherò carte dalla mia mano per cercare di sopraffare il valore delle carte missione: carte “nascoste” hanno una potenza minore ma potranno essere rigiocate, carte “rivelate” daranno il massimo ma saranno subito scartate. Meccanismo che sembra fin troppo plain, dove ci immaginiamo le decisioni salienti siano legate alla fase di pianificazione (quali Maquis sacrifico poiché giocherò rivelati e quali no), e alla sequenza delle abilità da attivare in ogni missione. La chiave di volta potrebbe risiedere proprio nel tema e nel flavour, che potrebbe trasformare un solitario di carte in un’avventura epica di resistenza contro il regime Franchista. Dici poco.
Resistere tuttavia è vano al cospetto di un drago fiammeggiante. Non è però questo il caso di Flamecraft, in cui vestirai i panni di un artigiano (flamekeeper) che cercherà di convincere i cuginetti draghi a produrre per lui fantastici oggetti magici e varie meraviglie.
Il prezzo da pagare è quello dell’ospitalità: i nostri draghetti vorranno essere viziati e coccolati per dare il meglio di sé. Il tema è puccettoso e sembra in linea con il target di età 10+ combinato ai 60 minuti di durata. Finanziato tramite crowdfunding (ma esiste ancora qualcuno che osa passare direttamente al retail al giorno d’oggi?!), chettelodicoaffare le spedizioni sono in mare e si sprecano le foto dei container con scatoloni non meglio identificati: per Essen ci sarà, dice. La modalità solitario è stata rilasciata come stretch goal durante la campagna, quindi attenzione perché potrebbe essere più un’operazione di marketing che un’opzione pensata in fase di design e play-testing. Ad ogni modo la campagna ha raccolto la cifretta non banale di 2 milioni di USD e passata la cortina di fumo degli animaletti puccettosi, dalla visione del regolamento si presenta come un “giochino” divertente per gli amanti delle combo in famiglia: promette la soddisfazione da reazione a catena di Wingspan in metà del tempo. Ah, e…l’abbiamo già detto? Ci sono anche i draghi puccettosi.
Dal fantasy allo storico troviamo Europa Universalis, un 4X basato sull’omonimo videogioco. Il solitario è co-sviluppato dal solito Turczi che dovrebbe essere una garanzia, anche se governare 2 bot con diagrammi di flusso sembra più un lavoro che un divertimento. Inoltre il gioco era già stato presentato a Essen 2019 pertanto voltiamo rapidamente pagina e passiamo a un’altra serie molto riconosciuta: il nuovo terzo capitolo di MicroMacro, che ora diventa MicroMacro: Crime city - All in. Niente da aggiungere: noi li si compra tutti. Se ancora non conosci la serie forse è arrivato il momento giusto per cliccare il link ;)
Se siete in centro città, tra un crimine e l’altro è pur d’obbligo una capatina nel teatro di Take a Seat. Attenzione! Uno degli autori è lo stesso di Lacrimosa, ci sentiamo giusto un po’ accerchiati e perseguitati, ma stiamo reagendo.
Qui però le informazioni ci sono, incluso il regolamento pubblicato su BGG. C’è poco da discutere, questo per noi è un insta-buy, da appassionati di roll/flip/draw and write: non ci faremo certo sfuggire questa nuova implementazione senza dadi né carte denominata dagli autori “Share and Write”. In pratica, selezioneremo una azione da una plancia per poi passarla al giocatore a lato. Il meccanismo - in teoria interessante - obbliga nella versione in solitario alla simulazione di un giocatore virtuale: funziona, però per solitario non ci sentiamo di consigliarlo come prima scelta tra la varietà di titoli disponibili del genere. Ultima nota riguarda il tema, che appare ben implementato: le plance personali, con le poltrone di teatro che mano a mano si riempiono, sono azzeccatissime.
All’uscita del teatro ci aspetta con il motore già caldo Autobahn.
Sviluppato da un duo tutto italiano, lo abbiamo pledgiato tempo fa e ritireremo la nostra copia a Essen. Era già in versione playtest alla scorsa edizione di Spiel e se n’è parlato molto, perciò diremo soltanto che l’ambientazione consiste nella costruzione della rete stradale tedesca dopo la seconda guerra mondiale fino ai tempi moderni: oltre a strade, costruiremo anche stazioni di gasolio, trasporteremo merci e piazzeremo consiglieri negli uffici preposti (punti vittoria a fine gioco). Il solitario funziona con un bot simulato, cercando di replicare l’esperienza di gioco a 2, ma qualcuno ne lamenta la lunghezza e il regolamento fiddly.
Ultima sterzata e fermiamo l’auto nel boschetto di Evergreen.
Qui Mr. Hach (autore prolifico, esploso negli ultimi anni, con qualche colpo ben piazzato) cerca di bissare il successo di Photosynthesis facendoci nuovamente piantare e far crescere alberi. Data la natura astratta del gioco, solo la prova su strada può dire se il titolo è interessante. Come Puzzillanimi abbiamo avuto la fortuna di mettere le mani su una copia della Horrible Guild, potendo confermare l’artwork davvero accattivante (di una illustratrice giapponese al suo primo lavoro) e materiali di prim’ordine, anche se forse un po’ troppo piccoli per essere manipolati comodamente. L’unico neo a prima vista sembra l’interazione davvero bassa: ognuno armeggerà sulla propria plancia. Comunque consigliato agli amanti della coltivazione di orticelli del proprio giardino (vista l’interazione) e agli attivisti green: il gioco è prodotto in maniera sostenibile, e inoltre l’editore tramite supporta Trees for the Future.
Arriva l’ora di rispolverare le tabelline con Hercules. Anche se forse è meglio applicarle a Lovelace & Babbage, qui ci siamo annoiati solo leggendo il manuale.
Però in fondo Hercules è un race game, magari intavolandolo potrebbe…zzzzz…
In chiusura a solleticare il nostro sguardo rapace sono due solitari puri che spuntano in coda alla classifica: The Dead Eye e Grove: a 9 cards solitaire Game.
The Dead Eye è un solitario in cui cerchiamo di fuggire da un pianeta inondato da radiazioni termiche. Una saggia gestione del mazzo ci consentirà di progredire sbloccando scenari sempre più complessi. Il feeling è post-apocalittico, se il tema ti stuzzica e hai già spolpato la tua copia di Friday, lo suggeriamo caldamente.
Grove: a 9 cards Solitaire Game, già in italiano grazie alla GateOnGames, è niente di più e niente di meno della rivisitazione di Orchard, che era nato come print’n’play e aveva riscosso un discreto successo nel suo segmento.
Il fratellone neonato ne sviluppa il concetto (sovrapposizione di carte, anche vista in Sprawlopolis per citare un altro gioco da farsi in una manciata di carte) aggiungendo ricette-obiettivo e alcuni token che ne modificano le regole (carretto dal valore 15 e lo scoiattolo). Un piccolo sfizio che funziona, con buona rigiocabilità.