Una pezzuola bagnata su: ALTA TENSIONE.
#33 iPuzzillanimi - L'impacco umidiccio che ogni fanboy dovrebbe passarsi sulla fronte e sugli occhi prima di blaterare entusiasmo, oggi omaggia il più teutonico tra i german d'annata.
Bloody Monday…maledetto lunedì. Torniamo puntuali come un orologio a cucù con il nostro impacco umidiccio, ad alleviare la calura e il furore dei fanboy. Chi ha apprezzato la prima pezzuola, la seconda, la terza, la quarta e infine la quinta, può condividere questa sesta pezzuola con tutti i suoi amici. Riceverà dei bollini da apporre sulla propria tessera punti fatta di caselline delle buoni azioni da riempire. Ci sarà una premio, dice, in un’altra vita. Per ora: grazie!
TITOLO: Funkenschlag (detto Power Grid, in italiano: Alta Tensione).
AUTORE: Un tizio coi capelli verdi, modello punkabbestia tedesco appassionato di tutte le cose che cominciano per f...
CORREVA L’ANNO: i Boston Red Sox interrompono la Maledizione del Bambino e tornano a vincere le World Series di baseball dopo 86 anni.
SEDIMENTAZIONE: la durata di un itinerario medio al museo del Louvre.
PROFESSIONALITA’ RICHIESTE: da 2 a 6 individui problematici avvezzi a fare a mente conti a due cifre, un paio di calcolatrici per le battute finali quando vi starete giocando la partita ma la mente non sarà più sufficientemente lucida per eseguire a mente i calcoli, dei robot da compagnia per le occasioni in cui si gioca in meno di tre giocatori.
SINOSSI
Stesa una orrenda mappa della Germania su un tavolo, si riunisce un manipolo di costruttori di straordinarie fortune basate sui guadagni derivati dalla vendita di energia. Costoro, a turno, decidono a quali città dare la luce.
La ficaggine del tutto scaturisce dall’idea del controllo che la sequenza di cose da fare trasmette al party di pezzi grossi dell’energia. Si inizia dal concetto metaforico di poter garantire elettrificazione ad agglomerati urbani sempre più grandi (come dei novellini padreterni), ma per esteso il controllo si applica al resto:
1) sapere chi agisce per primo e poter determinare al millesimo chi agirà per primo nella prossima fase o al prossimo giro
2) fare scelte strategiche: che tipo di centrale si vuole, il tanto vituperato nucleare? L’eolico? Il carbone? E scegliere anche quando pensionare una centrale secondo un timing perfettamente studiato
3) fare scelte tattiche: quando approvvigionarsi per primi sul mercato dei combustibili? E’ importante ora, meglio farlo dopo? E quale città alimentare? Tutto subito o rush a sorpresa?
4) scegliere quali connessioni prediligere, di volta in volta risparmiando un elettro (la valuta ufficiale con cui si pagano centrali, combustibili e distribuzione) che poi risulterà decisivo nel giro finale
5) rush or not rush? E’ ora il momento della fuga?
Si procede così, senza soluzione di continuità per tre fasi, finché centrali ultra-moderne a parità di combustibili riusciranno a garantire luce anche agli anfratti più remoti sulla mappa. A chiudere il cerchio, infine, sarà la frase pronunciata dal giocatore che trigghera l’endgame: “Ora ogni cosa è illuminata” e si de-setuppa spiegando agli altri nelle tanto rigorose quanto annoianti analisi port mortem in quale esatto punto della serata si è fatta la scelta sbagliata consegnando la vittoria a qualcun altro.
L’ARGOMENTAZIONE TRITA: comunque la mettiate questo titolo divide. Numerosi gruppi di giocatori riconoscono in Alta tensione una delle pietre miliari fondanti del gioco moderno. Altri lo indicano come l’archetipo della noia, del calcolo freddo, dalla grafica spartana, il classico cuore di metallo senza anima. I detrattori prima di passare la pezzuolina rinfrescante ai colleghi solitamente smontano il tutto con l’argomentazione definitiva: ma tutto questo controllo alla fine è possibile? E se al girare della nuova carta-centrale da astare in quel turno, sul mercato fosse uscita quella che non serviva, o al contrario la migliore di tutte, forse non è che saremmo qui a raccontare un’altra storia?
E così, as usual, al pronunciarsi di questa obiezione, dal fondo della sala cresce un brusìo.
LA COPERTINA: la scatola originale, quella del vecchio Funkenschlag, mostra il classico ingegnere in giacca e cravatta e camice bianco che fa tanto Anatoly Dyatlov in Černobyl’. Ma la serie è di quindici anni dopo, quindi merito agli illustratori ingaggiati da Friedemann Friese per aver anticipato la serie.
COSA RIMANE: a quasi vent’anni di distanza l’artwork è invecchiato male. Le banconote ricordano Monopoly. Ma questo titolo, va detto, tiene ancora in piedi il catalogo italiano di Giochi Uniti, in mezzo a un cumulo di macerie sepolte.
COLONNA SONORA: tutto l’album di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd mandato in loop per un paio di volte.
SI ACCOMPAGNA CON: stinco di maiale con patate + pilsner tedescazza a supporto (suggeriamo Paulaner pilsner).